Vorapaxar per la prevenzione di eventi cardiovascolari nei pazienti con storia di infarto del miocardio


Merck ha annunciato l’intenzione di presentare domanda per l'approvazione di Vorapaxar in una indicazione più ristretta di quanto originariamente previsto, sulla base dei nuovi dati di una analisi pre-specificata dello studio TRA 2P-TIMI 50.
L'indicazione prescelta sarebbe: prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti con una storia di infarto miocardico e nessuna storia di ictus o TIA ( attacco ischemico transitorio ).

L’indicazione è basata sulle conclusioni di una analisi dello studio Thrombin Receptor Antagonist in Secondary Prevention of Atherothrombotic Ischemic Events, che è stato originariamente presentato al Congresso dell’American College of Cardiology e pubblicato contemporaneamente sul New England Journal of Medicine ( NEJM ).
Nello studio, 26.449 pazienti con una storia di infarto miocardico, ictus ischemico, o arteriopatia periferica, sono stati assegnati in modo casuale a Vorapaxar oppure a placebo in aggiunta alla terapia standard. Il tasso di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus è risultato significativamente ridotto da Vorapaxar, ma è emerso un aumento sensibile del tasso di sanguinamenti intracranici.

La nuova analisi, presentata al Meeting dell’European Society of Cardiology, ha riguardato il sottogruppo di 17.779 pazienti dello studio TRA 2P con solamente una storia di infarto del miocardio.
Dopo 2.5 anni di follow-up, il tasso di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico o ictus è risultato significativamente ridotto nel gruppo Vorapaxar rispetto al gruppo placebo, ma Vorapaxar è stato anche associato a un aumentato rischio di sanguinamento, ma non di emorragia intracranica: a) endpoint primario: 8.1% vs 9.7%, HR=0.80; p inferiore a 0.0001; b) sanguinamento moderato o grave: 3.4% vs 2.1%, HR=1.61; p inferiore a 0.0001; c) emorragia intracranica: 0.6% verso 0.4%, p = 0.076.

Da questa analisi per sottogruppi è emerso che Vorapaxar potrebbe essere di beneficio in una popolazione con una storia di infarto miocardico, ma senza storia di ictus o TIA, età inferiore ai 75 anni, e del peso di oltre 60 kg. ( Xagena2012 )

Fonte: European Society of Cardiology, 2012

Cardio2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...


Sebbene l'idrosadenite suppurativa sia associata a diversi mediatori del rischio cardiovascolare, le informazioni sul rischio di infarto del miocardio e...


Gli inibitori SGLT ( co-trasportatore sodio-glucosio ) riducono il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori ( MACE ) nei pazienti...


L'obiettivo di uno studio di coorte retrospettivo è stato quello di verificare l'effetto di iniziare il trattamento con statine dopo...


È stato confrontato il rischio di infarto miocardico acuto incidente nella popolazione affetta da sclerosi multipla e una popolazione abbinata...


Poiché l'età avanzata è un forte predittore non solo di sanguinamento ma anche di eventi ischemici, la comprensione del profilo...


Studi precedenti hanno suggerito che le infezioni respiratorie acute ( ARI ) e l'impiego di farmaci anti-infiammatori non steroidei...


Uno studio osservazionale ha mostrato che l'uso di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) può aumentare il rischio di infarto...


Rapilysin, che contiene il principio attivo Reteplase, viene impiegato entro 12 ore da un sospetto infarto miocardico acuto per aiutare...


Studi recenti hanno esaminato l'effetto di una prolungata duplice terapia antiaggregante ( DAPT ) in una varietà di popolazioni di...